Ottiche per mirrorless

Le macchine fotografiche mirrorless hanno il vantaggio di avere un tiraggio molto ridotto.Il tiraggio è la distanza tra il sensore che riprende le immagine e l'innesto degli obiettivi intercambiabili. Un tiraggio ridotto consente, con un anello di raccordo, di montare tutti gli obiettivi delle reflex tradizionali, sia delle più recenti autofocus digitali e non, sia delle reflex meccaniche degli anni '70 e ancor prima.
Poiché più o meno tutti hanno in casa propria o del papà una reflex d'annata (forse anche due) molto probabilmente non più usata da anni, può essere molto interessante recuperare questi obiettivi, anche perché l'operazione costa poco o pochissimo.
Le mirrorless normalmente hanno formato APS-C, più piccolo del tradizionale 35 mm che usavano le reflex in questione, ma non di molto. Di conseguenza gli obbiettivi delle reflex montati sulla mirrorless hanno una focale più lunga e un angolo di campo più ridotto (il fattore è 1,6).
Gli obiettivi più interessanti da recuperare sono quindi i normali e i medio tele da ritratto o i teleobiettivi molto spinti (anche a specchio eventualmente). Rispetto agli obiettivi in dotazione alla mirrorless hanno il vantaggio di essere molto luminosi (un normale 50 mm è almeno 1,8 e così i medio tele) ed essendo ad ottica fissa in genere anche con risolvenza (determina la nitidezza) più elevata. Obiettivi equivalenti a focale fissa o zoom per la mirrorless hanno costi molto elevati, mentre questi sono gratis.

Anelli adattatori automatici e manuali
Se l'obiettivo da montare sulla mirrorless è manuale sia come messa a fuoco sia come regolazione del diaframma ovviamente non si pone il problema: tutti gli automatismi della mirrorless si perdono. Se invece è autofocus e con controllo elettronico del diaframma dalla macchina, come in quasi tutte le autofocus dagli anni '90 in poi, come gli EF delle Canon EOS, esiste l'alternativa tra anelli manuali e anelli più complessi, che mantengono anche questi automatismi (e perfino lo stabilizzatore d'immagine se presente). Una complessità che ha un costo, si parte dagli 80-90 € degli anelli prodotti da vari marchi made in China e dintorni alle centinaia di Euro degli apprezzati anelli Metabones, giustificabili quindi se il costo dell'obiettivo da riutilizzare era veramente consistente.

Il funzionamento in manuale
Un normale anello manuale, quindi privo di qualsiasi automatismo e costituito solo in pratica da due innesti, costa invece tra 10 e 20 € e consente di sperimentare questa possibilità in piena tranquillità. Inoltre, le mirrorless consentono di sfruttare buona parte delle loro caratteristiche anche senza integrazione con l'obiettivo. Vediamo come.

Diaframma o non diaframma
L'obiettivo da montare può avere o non avere il controllo del diaframma (tutti quelli più recenti non ce l'hanno). In questo caso una limitazione è inevitabile: la ripresa potrà avvenire solo a tutta apertura. Non è in realtà un grande problema perché nei tele obiettivi spinti si utilizza comunque spesso la piena apertura invece di diaframmare, per mantenere più veloce possibile il tempo di posa, i tele a specchio funzionano già all'origine solo a tutta apertura e i tele da ritratto si usano anche loro spesso a tutta apertura per sfocare lo sfondo e isolare il soggetto. Una funzionalità molto richiesta e simulata nelle digitali più recenti, che qui si recupera con la massima semplicità.

Abilitare l'obiettivo sconosciuto
Su molte mirrorless potrebbe essere necessario abilitare l'obiettivo estraneo che non comunica i suoi dati, altrimenti la macchina non scatta. Per la macchina è equivalente ad abilitare lo scatto senza obiettivo montato. Sulle Sony Nex e Alpha il comando si chiama Release w/o lens (without lens) e deve essere settato su "enable":

MENU → (Custom Settings) → [Release w/o Lens] → Enable

Il funzionamento in manuale
Nel mirino OLED o sullo schermo LCD della mirrorless la luminosità dell'immagine si può regolare a vista. Una volta selezionato il funzionamento in manuale si regolerà il tempo di posa (con l'anello posteriore nel caso delle Sony) ed eventualmente gli ISO fino a che la immagine apparirà corretta sullo schermo o nel mirino. Se l'obiettivo ha anche la ghiera di regolazione del diaframma si potrà regolarlo a vista anch'esso.

Il funzionamento in semi-automatismo
E' possibile anche preservare l'automatismo di ripresa impostando il funzionamento a priorità dei diaframmi. Il diaframma prioritario sarà quello impostato sull'obiettivo (o la tutta apertura) e la macchina regolerà i tempi. In più potremo regolare gli ISO se la luminosità è troppa o i tempi sono troppo lunghi.

L'autofocus non c'è
Questa è la limitazione maggiore perché si perdono anche le varie funzionalità di assistenza alla messa a fuoco e il mirino della mirrorless non ha gli ausili delle vecchie macchine come il telemetro a sdoppiamento d'immagine o ad immagine spezzata. Per ovviare a questa limitazione e mettere a fuoco con la massima precisione, come è richiesto dal fatto di operare a piena apertura (e quindi con minima profondità di campo) bisogna ricorrere ad una funzionalità presente in genere in queste macchine fotografiche, chiamata di solito Manual Focus Assistant o MF Assistant. Attivandola, la immagine nel mirino si ingrandisce alla sola parte centrale consentendo una agevole messa a fuoco.
Normalmente però questa funzionalità si attiva automaticamente toccando la ghiera di messa a fuoco selezionando il funzionamento in manuale o assistito, e questo non è possibile con un obiettivo ignoto.

Bisogna quindi accoppiarla ad un comando fisico della macchina, se questo non è previsto.
Sulle Sony Nex e Alpha queso è possibile con la funzione di menu "custom settings" personalizzando ad esempio per una diversa funzione il pulsante AEL (blocco dell'esposizione):

MENU -> [Setup] -> [Custom Key Settings] -> Assigns functions to the soft keys using [Func. of AEL button]

In alternativa si può sfruttare un'altra funzionalità tipica di queste macchine semi-professionale, ovvero la visualizzazione della gamma dinamica (dynamic range). Nel mirino o nello schermo vengono mostrate come lampeggianti le aree che superano la gamma dinamica disponibile, ma questo calcolo è possibile solo su aree definite, quindi a fuoco. Muovendo la ghiera di messa a fuoco ci si può quindi fermare quando sul particolare che avevamo prescelto per la messa a fuoco (e che quindi era certamente assai contrastato) si comincia a vedere il lampeggio.

Sony Nex-6 con obiettivo Canon EF 1.8 / 50 mm e adattatore semplice

Una immagine di prova scattata con l'obiettvo Canon
Un particolare ingrandito al 100% (corrispondente ca. a un poster 70x100 cm)
per verificare la correttezza della messa a fuoco

L'amica del viaggiatore: la macchina fotografica mirrorless

I viaggiatori che vedete in azione di solito imbracciano una macchina fotografica reflex (DSLR) con mirino ottico (ovviamente reflex) e formato APS-C. Effettivamente è la scelta migliore per fotografare, la più versatile. Una DSLR però non può essere compatta (proprio per il comodo e luminoso mirino ottico) e questo in viaggio è uno svantaggio.
L'alternativa sono le mirrorless APS-C, stesse prestazioni fotografiche, al prezzo solo di una relativa minore facilità d'uso in ripresa. Infatti come dice il loro nome, non hanno un mirino reflex ma un mirino elettronico OLED oppure ottico per la visione all'altezza dell'occhio all'aperto. In piena luce infatti, come tutti sanno, il comodo schermo posteriore LCD che hanno tutte le macchine digitali è in pratica inservibile.

Il mirino elettronico è la soluzione più comune e che garantisce la massima compattezza. Negli ultimi modelli è sufficientemente nitido e luminoso e consente un uso agevole e non troppo penalizzante rispetto alle reflex DSLR. Inoltre è collegato a tutto il sistema elettronico di ripresa e quindi si può regolare a vista sia l'apertura del diaframma sia il tempo di esposizione sia la sensibilità del sensore (ISO) oltre che vedere gli stessi dati dello schermo LCD.

Una mirrorless come la Sony A6000 (la A starebbe per alpha) modello successore delle popolari Nex-7 e Nex-6, ha dimensioni veramente compatte, soprattutto con il piccolo zoom retrattile Sony 16-55. Gli accessori possono essere il flash pieghevole F20M o i microfoni stereo o zoom se la macchina è utilizzata anche per fare video. Il tutto trova posto facilmente nello stesso zainetto che il viaggiatore userà per tutto quello che vuole portare in aereo, riducendo il bagaglio a mano ad uno in caso di limitazioni. E portando sempre dietro la macchina, mentre la più ingombrante e invasiva DSLR col suo corredo rischia spesso di rimanere in albergo o nel B&B.

La gamma di mirrorless alternativa più ampia è prodotta dalla Fujifilm, che però insegue la moda vintage, e quindi l'estetica retro per i suoi modelli, che risultano molto meno compatti, specialmente quelli con mirino ottico (più comodo in certi casi, meno versatile in altri). Molto compatte anche le mirrorless Canon, ma il mirino elettronico bisogna montarlo a parte sulla staffa del flash, che diventa quindi occupata per altri usi.
La Sony A6000 con obiettivo Zeiss 16-70 F4
La Sony A6000 con l'obiettivo zoom standard compatto 16-50 F3.5-5.6


Arrivare in aeroporto nel modo più comodo

Un viaggio impegnativo comincia quasi sempre in aeroporto e quindi arrivare senza problemi e con il massimo relax e' la prima condizione per la sua riuscita. Alcune avvertenze e consigli per il primo aeroporto d'Italia, valide quasi interamente anche per altri.



Come arrivare: taxi, auto, bus o treno

1.    non c'è dubbio che il taxi sia il sistema più comodo per arrivare, costa solo un po' caro, sopratutto andando da soli o in due, il prezzo imposto a Roma e' 45 € (verificare su ... se è cambiato) da dividere fino a 4 con vetture normali oppure 7 con i taxi minibus che si possono richiedere in prenotazione. Prenotare almeno il giorno prima.
2.    In auto la soluzione più economica e' il parcheggio lunga sosta. Per viaggi non lunghi costa meno di andate e ritorno in taxi. Le condizioni migliori si trovano prenotando e acquistando il biglietto online. C'è uno sconto standard (3%) più ulteriori sconti maggiori tanto e' più anticipata la prenotazione, come sui voli low cost. Lo svantaggio e' che bisogna arrivare in aerostazione con una navetta. Passa continuamente ma bisogna mettere in conto una ulteriore anticipazione  di almeno 20' sulla partenza, oltre che il carico e scarico delle valigie sulla navetta. Attenzione anche alla tabella orari delle navette se la partenza o l'arrivo sono in piena notte: corse diradate.
3.    I parcheggi in aerostazione (A, B, C, D, E) sono collegati direttamente con i terminal con percorsi tutti accessibili a trolley e valigie con rotelle e costano il doppio circa. Prenotando e pagando prima possono costare meno ed essere comunque concorrenziali rispetto al taxi, con solo un pizzico di comodità in meno. La lettera corrisponde alla distanza con l'aerostazione, il parcheggio E e' il più lontano (ma di poco) e ha un prezzo differenziato, leggermente inferiore.
4.    La prenotazione dei parcheggi si fa sul sito easyparkig e il pagamento non è rimborsabile. Come il biglietto dell'aereo peraltro, a meno che sia un rato e caro biglietto open.
5.    Le linee di bus privato sono almeno 4 e costano poco (prezzi a partire da 4 €), concorrenziali sul taxi anche per 4 persone e più, partono e arrivano però dalla stazione Termini e quindi il trasferimento si prolunga quasi sempre (con scarico e carico di valigie). Può essere una soluzione integrata con il taxi: andata in taxi e ritorno (meno vincoli di orario) in bus.
6.    Il treno rispetto ai bus e' più veloce, più comodo in aerostazione dove arriva proprio dentro ma equivalente in arrivo / partenza a/da Roma e costa anche di più.
7.    In sintesi: da 4 persone singolarmente paganti in su conviene il taxi, sotto conviene l'auto propria prenotando prima a meno di soggiorni lunghi. Confrontare sempre i costi sul sito easyparkig. Per risparmiare: bus o lunga sosta, ma in questo caso perché il trasferimento non diventi un sacrificio e' meglio avere un bagaglio leggero da cabina

Bagaglio a mano
Attenzione ai vincoli, a parte le dimensioni anche il peso non è libero. Il limite è 8Kg, quasi sempre rispettato vista la dimensione dei trolley, ma meglio pesarlo prima sulla bilancia di casa per non doverlo imbarcare perdendo ogni vantaggio (e pagando un extra sulle compagnie low cost).

E-ticket
Con il bagaglio a mano conviene sempre, si fa una fila in meno (solo una: quella inevitabile del controllo sicurezza) . Con il bagaglio da imbarcare bisogna fare per forza il check-in e relativa coda e quindi non cambia nulla, anche se le compagnie low cost di solito lo impongono.