Stoccolma - informazioni utili

Le cose da vedere, come arrivare, dove dormire, sono informazioni che si trovano dappertutto.
Concentriamoci invece, come sempre, sulle avvertenze che si trovano con difficoltà.

Indice
: Cambio / Taxi aeroporto / PIN code (e Bancomat) / Arcipelago / Trasporti Metro / Trasporti Bus / Il tram numero 7 / Il bus numero 69 / Il museo della fotografia




Cambio
Non conviene farlo. A Stoccolma e in genere in tutta la Svezia la regola è la moneta elettronica con la quale si paga tutto, persino l’accesso ai bagni pubblici. Casomai sarà più frequente trovare esercizi commerciali contactless, che non accettano contanti.
Cambiare i soldi ha solo l'effetto di pagare notevoli commissioni (superiori a quelle applicate dalle carte di credito ) e rimanere con inutili corone a fine viaggio.

Taxi aeroporto
Costa più che a Roma (anche perché l’aeroporto è più lontano) e la tariffa non è calmierata. All’uscita si avvicinano più tassisti. Non esiste il primo in coda, dovete scegliere voi in base al prezzo o magari all’auto. Il prezzo varia da 470
a 545 (più frequente ) a 675 corone (quindi circa un decimo in euro). Quindi attenzione, non precipitarsi sul primo che si fa avanti.

Il PIN code (e il Bancomat)
La vostra carta di credito ha il PIN code oppure ogni volta che la usate vi chiedono di firmare? Se è di questo secondo tipo in Svezia (e dappertutto) il suo uso può essere più complicato e in certi casi non possibile. Se è senza PIN possono chiedervi di mostrare la vostra carta di identità (anche per piccoli importi) ma per alcune spese, per esempio gli abbonamenti della metro, proprio non è possibile l'uso. Niente paura: è possibile usare in alternativa il Bancomat, se è associato ad un circuito internazionale (di solito, il circuito Maestro). In ogni caso è conveniente per viaggiare all'estero chiedere al proprio gestore di passare al PIN code.

Arcipelago
Stoccolma si estende su una grande serie di “isole”, ma non è un arcipelago nel senso nostro, è più che altro una terra divisa tra canali di acqua di mare e quasi sempre le "isole" sono collegate da ponti. Quindi navi e traghetti sono soltanto un mezzo di trasporto alternativo, che a volte può
essere una scorciatoia e a volte solo un percorso turistico, a pagamento.
Come ad esempio il tour dell’arcipelago con destinazione Vaxholm (che è l’isola principale): nel simpatico paesino di Vaxholm si può arrivare in meno tempo con un bus cittadino (il 670) .
Attenzione che invece la nave Stromma (la compagnia principale) una volta arrivata a Vaxholm (in circa un’ora e mezza), lascia solo 5’ per scendere e vedere la cittadina , e poi tornare con la prossima corsa dopo circa 3 ore. A meno che sia l’ultima corsa.

Il porticciolo di Vaxholm visto dalla fortezza.
Trasporti Metro
Stoccolma ha una rete di trasporti molto capillare ed efficiente, il che è una grossa risorsa per il turista, si arriva ovunque spendendo poco. Bisogna acquistare il ticket giornaliero (1, 3 o 7 giorni) che costa poco, ovviamente quello per 7 meno di tutti (circa 33 euro) e vale sia per metro sia per bus sia per i battelli di linea. In più c'è da acquistare la card che hanno tutti gli abitanti della città, che costa 3 euro in più e vi porterete via per ricordo (o per un viaggio successivo). Con la card si entra nella metro nei varchi e si sale in bus dalla porta anteriore, obbligatoriamente.

La classica mappa della rete metro (molto estesa) si trova ovunque e l'unica cosa difficile e' ricordare i nomi delle fermate e soprattutto della fine linea, che è quello che bisogna controllare prima di salire (molte linee si biforcano, vedi la pagina delle mappe per la mappa metro 2017).

Essendoci molte linee ci sono anche molte connessioni tra di esse è quindi spesso sono necessari trasbordi. Ma essendo una rete moderna non sono lontani e non richiedono lunghe camminate in tunnel sotterranei come a Parigi, spesso sono sulla stessa banchina.
Tutte le stazioni sono senza barriere architettoniche, spesso c'è una specie di ascensore che sale a fianco delle scale mobili, consentendo di salire o scendere con carrozzine per bambini o carrozzelle.
Carrozze praticamente tutte nuove e ben climatizzate, può capitare ogni tanto, sulla linea 19, di trovare le carrozze anni '50 ma perfettamente rimesse a nuovo. Un voluto reminder alla Stoccolma del passato.

Trasporti Bus
Per viaggiare in bus, che è il modo migliore per entrare nella vita di una città e diventare almeno per un po' un viaggiatore e non un semplice turista, serve anche la mappa dei bus. Che si trova solo all'ufficio informazioni della piazza principale, vicino alla stazione metro T-Centralen, sulla famosa piazza "ribassata" Storges Tor, chiedendola ad una delle gentili addette ai visitatori. In alternative è pubblicata su quest blog (edizione 2017) nella pagina delle mappe.

Ci sono tutti i percorsi e le fermate indicate per la zona centrale e semi centrale della città e una volta che ne prendete familiarità potete arrivare vicino a quasi tutte i principali luoghi da visitare della città e anche dentro i parchi, riducendo i classici chilometri a piedi del turista e soprattutto muovendosi in modo razionale come un locale.
Gli orari sono indicati ad ogni fermata (tutte con gabbiotto e ben pulite), sono rispettati ma c'è anche di solito la indicazione su display dei minuti di attesa per le varie linee.
Si sale sempre davanti passando la card magnetica davanti al guidatore che fa anche da controllare e salutandolo gentilmente, come fanno tutti gli "stoccolmesi". Con le carrozzine per bambini si sale al centro e c'è uno spazio apposito per più di una (non è un paese a natalità zero).
Le fermate sono a richiesta, quindi bisogna fare attenzione al display (c'è sempre ) e usare se necessario il pulsante di stop. Quando una fermata e' prenotata si accende la scritta "stammer".I bus sono rossi o blu (lunghe percorrenze) ma la card è la stessa.

Il tram numero 7
A Stoccolma e' rimasta una sola linea di tram, che collega il centro città con l'isola-parco di Djurgarden, dove ci sono musei e attrazioni varie, incluso il luna Park "Tivoli" (nel nord Europa li chiamano così). Ma soprattutto un parco verde e molto bello, facilmente visitabile a piedi nei vari sentieri con al centro le serre (tradgard) gestite da un'associazione molto vegetariana e naturista che gestisce anche un ristorante-bistrot molto apprezzato, oltre che un vivaio dove vanno gli abitanti per comprare quello che serve ai loro giardini e balconi.
Il tram e' in pratica una circolare e passa di continuo, a differenza dei bus si sale da tutte le porte e dentro c'è un controllar che con una macchinetta controlla tutte le card magnetiche dei passeggeri saliti ad ogni fermata.

La mappa di Djurgarden affissa all'ingresso della grande isola

Il bus numero 69
Anche questo bus consente di visitare l'altro grande parco della città, il Gardel (nome completo Ladugardsgarde) dove ci sono i musei più recenti (della tecnica, della etnografia, della nautica). Ci sono due tipi di corse, quella breve (con bus lunghi), che arriva fino alla torre della televisione, 30 piani dai quali ovviamente si vede tutta la città e buona parte dell'arcipelago, e quella lunga, che arriva fino in fondo alla grande penisola. Dove ci sono diversi imbarcaderi, punti di sosta e di picnic immersi nel verde e affacciati sul mare interno. Molto rilassante, invidierete i pochi che abitano nei rari cottage. (Vedi la foto all'inizio del post)

Il museo della fotografia
È' veramente bello e vale una visita, uno dei più interessanti del mondo. Purtroppo per motivi ignoti l'hanno realizzato in un posto sfigatissimo, probabilmente perché hanno recuperato una vecchia manifattura. In pratica ci si arriva solo a piedi (o in taxi per chi non bada a spese, non sono economici) dalla fermata metro di Slussen (o scendendo le scale dal piazzale, nodo di scambio, sovrastante) e passando per sottopassaggi dove si incontrano i rari barboni e tipi di strani di Stoccolma (ma non molesti ne' pericolosi). Poi si cammina abbastanza a lungo a fianco di una specie di autostrada urbana a 4 corsie trafficatissime, dove passano anche numerosi bus che però non si fermano al museo. Mia moglie dice che probabilmente dipende dai lavori in corso più avanti ma per ora è così. In sintesi da evitare o raggiungere in taxi nei giorni di tempo brutto. Attenzione però: non c'è neanche un parcheggio di taxi, anche se spesso alcuni aspettano lì, aspettano in realtà i passeggeri delle navi da crociera che fanno scalo a Stoccolma il cui imbarcadero è poco distante. Potrebbe essere necessario quindi chiamare un radio taxi.



Parigi da scoprire

Di solito un post di questo tipo si chiama "Parigi insolita" o qualcosa del genere, ma non si tratta di itinerari così poco conosciuti, ma solo di quelli che il turista medio legge su Lonely Planet ma che poi passa un pomeriggio in fila per entrare a Notre Dame per mettere la tacca alla sua pistola da turista.

Quindi ecco l'indice dei luoghi meno consueti commentati solo con foto recenti (luglio 2017).

Il Marais, sul lato del quartiere ebraico (Via del Vecchio Tempio).





I passages




I giardini di Palais Royal











La terrazza al 57-mo piano del grattacielo di Montparnasse



E una classica fermata della Metro, una di quelle rimaste come le originali.















Un classico itinerario: i giardini di Ninfa

Per chi vive a Roma o a Sud della capitale è una classica gita domenicale da anni. Sono i giardini creati a partire dai primi anni del secolo scorso dai noti principi Caetani sulle rovine dell'antica città di Ninfa, punto di snodo sulla via Franchigena nel Medio Evo e poi distrutta durante varie diatribe tra papi dell'Oriente e dell'Occidente, imperatori più o meno ariani e famiglie nobili dell'alto Medio Evo, con il celebre Papa Bonifacio VIII tanto amato da Dante in mezzo anche a queste vicende.

Un giardino all'inglese, improntato al "ordinato disordine" e pieno di piante esotiche (inclusi altissimi bambù) favorito dall'abbondante e freschissima acqua che arriva dalle sorgenti dell'antica città di Norba (ora Norma) sovrastante i giardini sui Monti Lepini che ne fanno cornice.
Tutte vicende che si possono leggere su Wikipedia o altre 1000 fonti, o ascoltare dalla guida che conduce le visite guidate (obbligatorie) a gruppi di 50 persone intervallate di mezz'ora. Da prenotare assolutamente se si vuole visitare Ninfa nel WE. Circa 1 ora e mezza per la visita, incluso il più piccolo ma gradevole giardino all'italiana.

Da Roma si raggiunge in circa 1 ora e mezza, il ritorno la domenica sera se si fa la ben nota Pontina (che collega parecchi luoghi di villeggiature dove parecchi romani hanno la seconda casa) può richiedere anche 3 quarti d'ora in più. Google Maps ce lo dirà con precisione.

Consigliata la visita all'inizio della primavera, per via delle fioriture, o inizio autunno, per la varietà di colori. Ma anche in estate i giardini sono sufficientemente freschi.

Un po' di foto molto "standard": i giardini non sono facilissimi da fotografare, è natura pura, non spettacolare.











Un angolo di Roma

Un angolo poco noto di Roma, la scalinata di Piazza Iside, nel Rione Monti.


(La foto è anticata da Google Foto, ma è stata scattata ad aprile 2017)