Poiché più o meno tutti hanno in casa propria o del papà una reflex d'annata (forse anche due) molto probabilmente non più usata da anni, può essere molto interessante recuperare questi obiettivi, anche perché l'operazione costa poco o pochissimo.
Le mirrorless normalmente hanno formato APS-C, più piccolo del tradizionale 35 mm che usavano le reflex in questione, ma non di molto. Di conseguenza gli obbiettivi delle reflex montati sulla mirrorless hanno una focale più lunga e un angolo di campo più ridotto (il fattore è 1,6).
Gli obiettivi più interessanti da recuperare sono quindi i normali e i medio tele da ritratto o i teleobiettivi molto spinti (anche a specchio eventualmente). Rispetto agli obiettivi in dotazione alla mirrorless hanno il vantaggio di essere molto luminosi (un normale 50 mm è almeno 1,8 e così i medio tele) ed essendo ad ottica fissa in genere anche con risolvenza (determina la nitidezza) più elevata. Obiettivi equivalenti a focale fissa o zoom per la mirrorless hanno costi molto elevati, mentre questi sono gratis.
Anelli adattatori automatici e manuali
Se l'obiettivo da montare sulla mirrorless è manuale sia come messa a fuoco sia come regolazione del diaframma ovviamente non si pone il problema: tutti gli automatismi della mirrorless si perdono. Se invece è autofocus e con controllo elettronico del diaframma dalla macchina, come in quasi tutte le autofocus dagli anni '90 in poi, come gli EF delle Canon EOS, esiste l'alternativa tra anelli manuali e anelli più complessi, che mantengono anche questi automatismi (e perfino lo stabilizzatore d'immagine se presente). Una complessità che ha un costo, si parte dagli 80-90 € degli anelli prodotti da vari marchi made in China e dintorni alle centinaia di Euro degli apprezzati anelli Metabones, giustificabili quindi se il costo dell'obiettivo da riutilizzare era veramente consistente.
Il funzionamento in manuale
Un normale anello manuale, quindi privo di qualsiasi automatismo e costituito solo in pratica da due innesti, costa invece tra 10 e 20 € e consente di sperimentare questa possibilità in piena tranquillità. Inoltre, le mirrorless consentono di sfruttare buona parte delle loro caratteristiche anche senza integrazione con l'obiettivo. Vediamo come.
Diaframma o non diaframma
L'obiettivo da montare può avere o non avere il controllo del diaframma (tutti quelli più recenti non ce l'hanno). In questo caso una limitazione è inevitabile: la ripresa potrà avvenire solo a tutta apertura. Non è in realtà un grande problema perché nei tele obiettivi spinti si utilizza comunque spesso la piena apertura invece di diaframmare, per mantenere più veloce possibile il tempo di posa, i tele a specchio funzionano già all'origine solo a tutta apertura e i tele da ritratto si usano anche loro spesso a tutta apertura per sfocare lo sfondo e isolare il soggetto. Una funzionalità molto richiesta e simulata nelle digitali più recenti, che qui si recupera con la massima semplicità.
Abilitare l'obiettivo sconosciuto
Su molte mirrorless potrebbe essere necessario abilitare l'obiettivo estraneo che non comunica i suoi dati, altrimenti la macchina non scatta. Per la macchina è equivalente ad abilitare lo scatto senza obiettivo montato. Sulle Sony Nex e Alpha il comando si chiama Release w/o lens (without lens) e deve essere settato su "enable":
MENU → (Custom Settings) → [Release w/o Lens] → Enable
Il funzionamento in manuale
Nel mirino OLED o sullo schermo LCD della mirrorless la luminosità dell'immagine si può regolare a vista. Una volta selezionato il funzionamento in manuale si regolerà il tempo di posa (con l'anello posteriore nel caso delle Sony) ed eventualmente gli ISO fino a che la immagine apparirà corretta sullo schermo o nel mirino. Se l'obiettivo ha anche la ghiera di regolazione del diaframma si potrà regolarlo a vista anch'esso.
Il funzionamento in semi-automatismo
E' possibile anche preservare l'automatismo di ripresa impostando il funzionamento a priorità dei diaframmi. Il diaframma prioritario sarà quello impostato sull'obiettivo (o la tutta apertura) e la macchina regolerà i tempi. In più potremo regolare gli ISO se la luminosità è troppa o i tempi sono troppo lunghi.
L'autofocus non c'è
Questa è la limitazione maggiore perché si perdono anche le varie funzionalità di assistenza alla messa a fuoco e il mirino della mirrorless non ha gli ausili delle vecchie macchine come il telemetro a sdoppiamento d'immagine o ad immagine spezzata. Per ovviare a questa limitazione e mettere a fuoco con la massima precisione, come è richiesto dal fatto di operare a piena apertura (e quindi con minima profondità di campo) bisogna ricorrere ad una funzionalità presente in genere in queste macchine fotografiche, chiamata di solito Manual Focus Assistant o MF Assistant. Attivandola, la immagine nel mirino si ingrandisce alla sola parte centrale consentendo una agevole messa a fuoco.
Normalmente però questa funzionalità si attiva automaticamente toccando la ghiera di messa a fuoco selezionando il funzionamento in manuale o assistito, e questo non è possibile con un obiettivo ignoto.
Bisogna quindi accoppiarla ad un comando fisico della macchina, se questo non è previsto.
Sulle Sony Nex e Alpha queso è possibile con la funzione di menu "custom settings" personalizzando ad esempio per una diversa funzione il pulsante AEL (blocco dell'esposizione):
MENU -> [Setup] -> [Custom Key Settings] -> Assigns functions to the soft keys using [Func. of AEL button]
In alternativa si può sfruttare un'altra funzionalità tipica di queste macchine semi-professionale, ovvero la visualizzazione della gamma dinamica (dynamic range). Nel mirino o nello schermo vengono mostrate come lampeggianti le aree che superano la gamma dinamica disponibile, ma questo calcolo è possibile solo su aree definite, quindi a fuoco. Muovendo la ghiera di messa a fuoco ci si può quindi fermare quando sul particolare che avevamo prescelto per la messa a fuoco (e che quindi era certamente assai contrastato) si comincia a vedere il lampeggio.
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