Viaggi senza euro

Non era un problema ai tempi dell'euro forte, quando il cambio favorevole copriva i costi e le differenze di prezzo. Ma la crisi finanziaria del 2012 ha riportato d'attualità il cambio di valuta.
Che e' una necessità ineludibile quando si esce dall' Europa, ma non lo era all'interno della Comunità Europea.

Dove ai bei tempi si poteva circolare liberamente, senza neanche mostrare i documenti, come quando si va dall'Emilia alla Toscana, grazie agli accordi di Schengen, usando la stessa moneta oppure, se proprio era necessario cambiare, coprendo i costi del cambio col cambio più favorevole dell'Euro . Schengen e' pian piano sparito sotto i colpi del pericolo terrorismo e della fobia per l'immigrazione clandestina. E ora anche il cambio deve essere attentamente valutato se il nostro obiettivo sono, per esempio, i paesi scandinavi, per vedere se veramente sono così pericolosi come li descrivono i thriller di moda.


Alla commissione del cambio non si sfugge. Il modo migliore per cercare e ottenere un cambio il più possibile vicino a quello ufficiale e' effettuare l'operazione prima di partire, alla nostra banca. Sperando naturalmente che nel tempo che passerà prima del viaggio le fluttuazioni non ci penalizzino. Ma avendo poi il problema di partire con un mazzo di banconote e con i relativi patemi d'animo.

Usando invece la strategia più comoda, quella di usare in prevalenza la moneta elettronica, dovremo sopportare inevitabilmente il tasso di cambio deciso dal gestore, inevitabilmente più alto (ma non a nostro vantaggio) per coprire, dicono, i loro costi (più probabilmente: i loro guadagni).

Poco male quando alla fine era il 2 o 3 % in più, a conti fatti. Ora invece, confrontando i costi di paesi dentro e fuori l'area euro ci possono essere differenze del 10 o del 20%. Variabili in base al momento e quindi, per giunta a sorpresa. Quindi rimanere in area euro, nei 17 paesi che (almeno per ora) condividono anche la stessa moneta, equivale a viaggiare con lo sconto. Ed e' quindi consigliabile, non solo per l'interesse nazionale.

Fjällbacka in inverno

Infobus a Roma

Roma e' una capitale con una particolarità, per chi la vuole girare in bus, come fanno quasi sempre i turisti: i mezzi pubblici non hanno un orario. Inutilmente i turisti cercano sulla palina l'ora a cui dovrebbe arrivare il prossimo bus. Trovano solo, quando va bene, qualche indicazione generica, come la frequenza delle corse nelle  fasce orarie.

I motivi sono vari e non e' qui che devono essere approfonditi, ma sostanzialmente derivano dal fatto che e' anche la città d'Europa con la più alta percentuale di auto private in circolazione, in rapporto con il numero di abitanti.
Sta di fatto che gli orari non ci saranno mai, ma in compenso l'Atac, l'azienda che si occupa dei servizi di mobilità nella capitale, sta tentando di coprire in parte questa carenza con un altro sistema, far sapere il tempo d'attesa per il prossimo bus, come avviene di solito sulle metro. Una gestione dinamica e adattativa, piuttosto che statica e programmata, che meglio di adatta al variabile dinamismo, diciamo, del traffico della capitale.

Tutti i bus dell'Atac hanno un trasmettitore GPS a bordo, da anni, collegato a una centrale, e quindi questa informazione c'è. Per farla conoscere agli utenti in attesa alla fermata, anni fa e' stato lanciato un programma di installazione di paline elettroniche, con display. Soltanto che sono costose, soprattutto per la manutenzione, e sono rimaste limitate a poche linee centrali.

Poi hanno pensato ad internet, e anche questa possibilità c'è da tempo. Solo che serve uno smartphone e anche un possessore molto abile per collegarsi al sito e ricavare l'informazione al volo mentre si e' in giro, magari con pacchi od ombrelli.

Finalmente e' arrivata una buona idea, un numero da chiamare, al quale comunicare a voce o con la tastiera del telefonino il numero della palina. La risposta saranno i bus in arrivo elencati in ordine di arrivo, con il numero di fermate di distanza e il tempo di attesa stimato. Un'attesa quindi psicologicamente più leggera perché viene eliminata la incertezza e, in più, con la possibilità di scegliere strategie alternative. E' appunto il servizio Infobus già operativo in beta test e di prossima diffusione, purtroppo in prima versione disponibile solo in italiano.