Semplici accorgimenti per la massima convenienza.

LastMinute è ormai un sito di vendita di pacchetti di viaggio come tanti altri. Illusorio cercarvi il pacchetto scontato causa mancata partenza per inconvenienti dell'ultimo minuto occorsi al malcapitato turista che l'aveva acquistato, o il biglietto invenduto di un aereo che altrimenti partirebbe con posti vuoti. Sono sempre stati casi rari e sempre lo saranno.
Difficile anche trovare affari irripetibili con Groupon e i suoi emuli o con i pacchetti regalo. Una volta letti i vari vincoli ci si accorge presto che la convenienza scompare, se bisogna consumare per forza la cena in albergo, o mettersi in coda ai clienti "normali".
Per gli amanti del gioco d'azzardo c'è la formula con albergo a sorpresa. Ma quello che fa la differenza in un viaggio riuscito è anche e soprattutto l'albergo. Può andar bene ma di solito è chi tiene il banco che vince.

Gli elementi su cui puntare per la convenienza rimangono sempre i soliti tre:
  • la stagione: un viaggio in bassa stagione per la destinazione prescelta sarà sempre il più conveniente, in alta stagione i prezzi non saranno mai ridotti; scegliendo bene nelle stagioni intermedie si avranno i veri ribassi;
  • i giorni di arrivo e partenza: i prezzi degli alberghi dipendono dalla stagione, quelli degli aerei dal giorno della settimana e dall'ora; l'orario scomodo può essere un sistema per risparmiare, ma costoso in termini di fatica; idem dicasi per il volo con più scali; la scelta di un giorno nella settimana, diverso dai giorni di punta, può far risparmiare anche di più coi voli low cost; 
  • la prenotazione anticipata: lontana dalla data del viaggio e possibilmente in bassa stagione, quando le compagnie hanno bisogno di vendere; bisogna pianificare il proprio tempo a distanza di mesi ma i pacchetti e i voli veramente convenienti si trovano così.
     


Scegliere l'albergo con StreetView

Negli USA, nel 2010, oltre il 90% dei viaggi sono stati decisi su Internet, grazie alla possibilità di confronto sui prezzi e di composizione sui pacchetti, fornite da grandi operatori on-line come Expedia. La percentuale in Europa e in Italia sta velocemente raggiungendo gli stessi livelli.
Nella scelta del volo o dell'auto a noleggio l'elemento fondamentale, spesso unico, è il prezzo. Ma la scelta dell'albergo è molto più critica, e un buon albergo, e soprattutto una buona location, possono fare la differenza tra una buona vacanza e una vacanza da dimenticare.


Per valutare preventivamente la qualità del servizio è di importanza fondamentale un'altra funzionalità che Internet rende possibile e che in precedenza non era immaginabile: i feedback dei visitatori, sui quali tornerò in un prossimo post.

Sulla location però anche i feedback più attendibili possono essere carenti, essendo incentrati sulla qualità dei servizi dell'albergo. Inoltre, la descrizione a parole della collocazione dell'albergo potrebbe essere soggettiva, o non chiara, ambigua. L'ideale sarebbe esserci già stati, o almeno poter vedere con i nostri occhi. Una cosa che però ora è possibile, da qualche anno, con StreetView di Google Earth.

Vediamolo in pratica con un albergo di buon livello di Parigi (scelto perché ci sono stato, anche se per pochi giorni, così posso fare un confronto ancora più reale), l'Hotel Le Colbert (quello della foto) nella stradina omonima della Rive Gauche. L'albergo nelle foto ufficiali e anche nei feedback e nelle foto delle camere, si presenta molto bene. Sul sito è disponibile addirittura un video tour.

Ma siamo sicuri che i dintorni siano coerenti con quello che ci aspettiamo? Che siano tranquilli, che non ci siano locali notturni, parchi non ben tenuti, qualcosa che ci può rovinare la vacanza? E' improbabile a Parigi e in quella zona, ma è meglio controllare con StreetView. Come noto basta installare Google Earth, digitare il nome della via dell'hotel (o del B&B, o della casa vacanze, o del residence) e trascinare l'icona dell'omino sulla strada. Dopodiché si passeggia virtualmente nella città che è il nostro obiettivo (NB: le immagini sono state prese oggi).

Ecco il nostro albergo secondo StreetView. Nessuna sorpresa per ora.


Vediamo la strada prospiciente dai due lati. Verso la Senna:


Verso il Quartiere Latino:


Inoltriamoci verso la Senna. Tutto a posto, sembra. Ma, un momento, cosa sono quei graffiti sulla destra?


Ah, niente paura, sono dei capanni di un cantiere sui quali qualche writer ha lasciato il suo tag (contento lui ...). Probabilmente nel frattempo sono già spariti (le immagini di StreetView sono rinnovate ogni 3-4 mesi).


Vediamo l'altro lato.


Anche qui nessun problema, bar, brasserie, quello che ci aspettiamo. Altri lavori in corso ma ben ordinati e, anche in questo caso, probabilmente già completati quando arriveremo.

Confortati e rassicurati da questa veloce esplorazione possiamo quindi confermare la prenotazione. E lo stesso potremo fare con molte altre città del mondo coperte dal servizio di Google.


Andata e ritorno in giornata (con Trenitalia)

Anche Trenitalia è entrata nel giro dei viaggi scontati, quasi low cost, pr non avendo ancora  un competitor, forse prevenendo il prossimo arrivo di NTV (Nuovi Treni Veloci) o, più semplicemente, perché anche presso il gestore pubblico dei servizi ferroviari si sono accorti (come a suo tempo il geniale sig. Ryan(air) e il suo CEO) che il segreto per fare profitti nel trasporto è far viaggiare i propri mezzi di trasporto pieni.


Attenzione però ai tipi di biglietto e agli sconti. Con la tariffa "Mini" gli orari scelti sono bloccati, questo è prevedibile, è come sule tariffe low-cost. Impossibile cambiare l'orario, se si perde il treno si perdono i soldi. La cosa vale però anche per l'altra tariffa ridotta, "Andata e ritorno in giornata".

Il treno è comodo rispetto all'aereo perché sulle tratte principali si succedono treni (di Eurostar parliamo, evidentemente) a distanza di poche decine di minuti e, soprattutto, c'è quasi sempre posto.
Quindi, se l'orario di ritorno non è troppo sicuro (riunioni che si allungano o che saltano, impegni imprevisti, regali pianificati e poi cancellati) la strategia tipica era fissare un orario abbastanza avanti nella giornata. Se poi ci si libera prima, si cambia il biglietto e si sale su un treno precedente.

Non però con il biglietto "Andata e ritorno in giornata". pur se il principio sarebbe rispettato, anche questa tariffa non è flessibile. Non c'è alternativa quindi, per la maggiore comodità bisogna pagare un po' di più e prendere il biglietto a prezzo pieno.

Oppure, ancora meglio, prendere per l'andata la tariffa "Mini" e per il ritorno quella flessibile.

Vacanze sicure

Non sapevo da dove venivano queste foto, arrivate un paio di anni fa con i soliti forward via email. Forse era un luogo in Cina.









E con la potente ricerca per immagini di Google l'ho scoperto subito. E' effettivamente in Cina, il Monte Hua o Hua Shan, e questo luogo è chiamato anche Canglong Ridge. E' una montagna sacra e un luogo spettacolare e non mancano i turisti, a quanto si vede, che si avventurano anche qui.

Noleggiare moto all'estero (e in particolare in Grecia)

In Italia la patente per guidare i motoveicoli era tradizionalmente la A (età minima 16 anni). La B consentiva di guidare anche le auto. La C di guidare anche i camion oltre i 35 q.li. "Anche" significa che la B conteneva la A e la C entrambe, con età minima 18 anni (anche quando si votava a 21). Per motoveicolo si intendeva qualsiasi mezzo a due ruote con cilindrata superiore a 50 cc e potenza superiore a 1,5CV. Sotto a questa soglia c'erano i "motorini" che si guidavano senza patente e senza targa, bastava aver compiuto 14 anni.
Dagli anni '70 in poi il legislatore, sotto influssi emozionali legati alla pericolosità di moto e motorini e all'uso di questi ultimi per gli  scippi, si è sbizzarrito a introdurre incessantemente nuove norme e divieti. Per i motorini è arrivata la targa e la patente, chiamato "patentino". Per la A una prova pratica, diversa per scooter con cambio automatico e moto col cambio. Per un periodo c'è stato un ulteriore sbarramento di cilindrata, e sopra i 350 cc (se ben ricordo) era necessario avere 24 anni. La data che sancisce il cambiamento definitivo è il 1 gennaio 1986.
Le patenti B emesse dopo quella data non contengono più indicazioni (sul documento di patente) sulla possibilità di guidare anche moto, anche se, con una successiva norma introdotta dal 24.5.1988, in Italia ai possessori di patente B è consentito guidare anche motoveicoli, purché di cilindrata sino a 125 cc.

Cosa c'entra tutto questo con i viaggi? C'entra nel caso si vogliano noleggiare moto o scooter all'estero. Difatti, non essendo indicato nel documento di patente che si possono guidare anche questo tipo di mezzi, e non esistendo in molti paesi una automatica abilitazione anche alla guida di essi per chi ha una patente automobilistica, i noleggiatori la moto non la consegnano perché il cliente non può dimostrare di poterla guidare.

La estensione indicata sopra è valida solo per l'Italia, quindi l'unica possibilità per noleggiare senza problemi e senza violare leggo, moto e scooter all'estero, per chi ha una patente posteriore al 1.1.1986, è fare anche l'esame per la patente A (A1, A2 o A3 sono le tre possibilità al momento previste, la A1 è quella limitata ai 125cc).

Questo problema è particolarmente sentito e riportato da chi fa o pianifica viaggi in Grecia, perché il noleggio è molto diffuso nel paese ellenico, e in particolare nelle isole, per ovvi motivi (difficoltà di arrivarci in auto). Ovviamente è possibile anche che il noleggiatore chiuda in occhio, ma a rischio e pericolo del conducente (e sicuramente senza assicurazione) il che non è affatto consigliabile visto lo stato delle strade nelle isole greche.

L'alternativa che potrebbero proporre è il quad, motoveicolo a 4 ruote che ricade tra i mezzi guidabili con patente B. Ovviamente più costoso e meno maneggevole. Da valutare se i mezzi pubblici non siano un'alternativa preferibile.



e-Ticket Trenitalia

Il biglietto tradizionale? Rimane solo per chi compra direttamente alla biglietteria, o più comunemente alle macchine self-service, per quelli che non hanno una carta di credito e per gli ultimi affezionati alle agenzie di viaggio convenzionate, quelli che ancora credono che queste ultime abbiano accesso a fantomatici sistemi a loro dedicati attraverso i quali si trovino quel treno con gli orari ad incastro perfetto che loro cercano.
Invece usano lo stesso sito di Trenitalia che possono usare tutti e con il quale, senza grande sforzo, si può prenotare e pagare il proprio viaggio. Ottenendo il biglietto in formato elettronico, il famoso e-ticket. Che poi non è altro che un codice alfanumerico di 6 caratteri che può essere stampato (molti fanno così) oppure semplicemente acquisito con un SMS sul proprio telefonino o smart phone, che basterà mostrare al controllore. Niente più biglietto da dimenticare o da "obliterare" prima del viaggio (cosa che ci si dimentica fatalmente quando si è in ritardo) pena multe salate.

Ma solo per i treni Freccia Rossa (o altri colori) o lunghe percorrenze. Per i regionali ("veloci") il sistema e-ticket non è esteso (i controllori non hanno la macchinetta) e quindi, dopo aver acquistato il biglietto in rete, bisogna andare nella stazione più vicina, ad un self-service, a ritirare il biglietto. Non è una operazione lunga in sé, né complicata (basta selezionare "ritira biglietto" e fornire il codice a 6 caratteri e il nome e cognome collegato al biglietto). Il fatto è che, se la stazione non è proprio vicina a casa, si perde quasi tutto il vantaggio. Bisogna andare in stazione 2 volte, e probabilmente è più comodo a questo punto andare in stazione un po' prima e fare direttamente il biglietto al self service.
A meno che la partenza sia molto presto, siano previsti molti viaggiatori e treni pieni ecc. ecc.

Ma quando servono e a chi i regionali? Tutte le volte che si vuole andare in treno ad una destinazione che non sia una grande o media città, dove arriva il Freccia qualcosa. Una situazione non improbabile nell'Italia delle cento città e degli ottomila Comuni.

Metropolitane in Germania

La metropolitana è il mezzo di trasporto preferito dal turista in visita ad una città europea. Quasi tutte le principali (tranne una, Roma) hanno una rete molto estesa e che consente di raggiungere i musei e i luoghi tipici turistici, e capire come funziona la rete non è mai troppo difficile, grazie a mappe molto complete e alla organizzazione per linee. Qualche difficoltà si può avere solo per quelle veramente estese, Londra e Parigi.

In ogni caso è molto più semplice individuare il percorso rispetto all'uso dei mezzi di superficie, che possono avere orari differenziati per giorno, tariffe diverse, minor numero di segnalazioni perché invece di stazioni ci sono fermate con poche informazioni, spesso solo in lingua.
Per contro, trasforma la città in una serie di luoghi tra i quali il turista è "teletrasportato" sotto terra, non consentendo di "vivere" la città attraversandola vera,mente e apprezzando il passaggio da un quartiere all'altro. Se non con i tipici tour de force a piedi del turista. E' consigliabile quindi, almeno dalla seconda visita, utilizzare maggiormente i mezzi di superficie.


Tornando alle metro, sono particolarmente efficienti, come noto, quelle tedesche, in particolare di Monaco di Baviera (foto) e Berlino. Qui il turista trova anche un'altra sorpresa: la sparizione dei tornelli all'ingresso. L'accesso alla rete di metro è infatti libera, sulla fiducia. Evidentemente ben riposta nei consapevoli e ordinati cittadini della più grande nazione europea. Più che nei controlli che in recenti viaggi nel paese non mi è mai capitato di incontrare. Ma che sicuramente ci sono e sono sicuramente efficaci.

A parte questo aspetto che invita ulteriormente all'uso, e che deriva probabilmente da considerazioni economiche (avranno calcolato che il costo dei mancati biglietti dei "portoghesi" è inferiori al notevole costo di manutenzione del sistema dei tornelli) il modello di pagamento è diverso da quello italiano e conforme a quello in uso nel resto d'Europa, per esempio a Londra e Parigi.

La maggior parte dei viaggiatori locali, anche se non abbonati, usano infatti biglietti giornalieri o su più giornate, e sono usati pochissimo i biglietti singoli. Che hanno infatti un costo altissimo, più o meno dell'ordine di grandezza di un taxi, appena si è in 2 o 3 persone, 3 o 4 volte il costo da noi. E' un sistema pensato per spingere all'uso della metro, piuttosto che vederlo come integrativo dell'auto o di altri mezzi, come avviene in Italia.
Bisogna quindi in questi paesi fare da subito lo sforzo di pianificare le necessità di trasporto per più giorni, e acquistare questi biglietti a più lungo periodo, che consentiranno poi di utilizzare la metro anche per brevi tratti e molte volte, minimizzando la fatica del turista e consentendo di vedere più cose. E bisogna farlo anche per un soggiorno veramente corto, di uno o due giorni.


Infine da segnalare in Germania, grazie al buon funzionamento della metro e al carico sempre ben distribuito di passeggeri, l'accesso sempre possibile con la bicicletta, che diventa quindi il vero mezzo integrativo da utilizzare, invece dell'auto o dello sooter come in Italia.

Quando uno fa il turista

... è talmente ossessionato dall'idea di catturare tutto quello che gli passa davanti, che fa delle azioni improbabili e illogiche, come queste, magari per riprendere foto già fatte un milione di volte, che si possono trovare nelle edicole lì vicino.
Vediamo queste immagini riprese da un turista olandese, di nome Hans van de Vorst, una decina di anni fa in Arizona, nel giro turistico del Grand Canyon, e diffuse poi in rete, con i commenti originali dell'autore che girano assieme ad esse in rete.

La foto del secolo
I was simply stunned seeing this guy standing on this solitary rock at The Grand Canyon .
The canyon's depth is 900 meters (3000ft) here.
The rock on the right is next to the canyon and is safe.
Watching this guy - wearing flip-flop sandals - with camera and tripod, I asked myself three questions:


1. How did he get onto that rock ?
2. Why not take that sunset picture from the rock to the right, which is perfectly safe?
3. How will he get back?


After the sun set behind the canyon's horizon, he packed his things (having only on free hand) and prepared himself for the jump.


This took about 2 minutes, and at that point, he had the full attention of the crowd of tourists.


He's now at the point of no return - he jumped in his flip-flops.
Now you can see that the safe rock is higher so he had to land lower - which was quite steep - and tried to use his one free hand to grab the rock.


Look carefully at the photographer.
He has a camera, a tripod and a plastic bag, either on his shoulder or in his left hand.
Only his right hand is available to grab the rock and the weight of his stuff is a problem.


He landed low - his right hand and right foot are slipping.
At this very moment, I took this shot.
He then pushed his body against the rock, waited for a few seconds, threw his stuff up on the flat rock , climbed up and walked away, presumably to a bathroom to change his shorts.
I know I had to change mine - and I was only watching !
(Hans van de Vorst)
 

Arrivare nel Salento

Nuova meta di moda in alternativa al solito Sud della Toscana, luogo effettivamente bello e assai piacevole. Ma come arrivarci senza faticare troppo se non si abita già in Puglia?
Vediamo alcune alternative, partendo da Roma per arrivare ad esempio a Castro, al centro del Salento e sul mare.

Auto
Sette ore da Roma centro secondo Google Maps, realistico, probabile anzi che con le soste (dipende da quanto sono resistenti i passeggeri) ci si voglia di più.
Partendo ad esempio alle 7 si arriverà tra le 14 o le 15. Piuttosto stanchi.

Aereo
Bisogna arrivare all'aeroporto di Brindisi e poi prendere un'auto a noleggio. Brindisi non è tanto vicina alla meta e il tempo che si risparmia non è molto.
Partendo sempre alle 7:
- 45' per arrivare all'aeroporto (taxi)
- anticipo di almeno 60' d'estate
- volo (ipotetico) alle 8.45
- arrivo a Brindisi alle 10.00
- 30' per uscire e completare la consegna dell'auto
- 1 h e 30' di viaggio
- arrivo alle 12.00 per un totale di 5 ore di viaggio tutto liscio
- in pratica con anticipi prudenziali, auto in parcheggio lunga sosta (+30') e piccoli inconvenienti vari è più realistico considerare 5h30'-6 ore

Treno
Sei ore  o poco meno da Roma a Lecce con il Freccia Argento. Prendendo anche in questo caso un'auto a noleggio il percorso è più corto, ma non di molto. Sempre secondo Google sono circa 50', che si aggiungono ai soliti tempi morti per la consegna. Ci si metteranno non meno di 7 ore.

In sintesi
L'auto rimane in questo caso la soluzione meno costosa con tempi necessari molto simili al treno e non molto superiori all'aereo. Bisogna avere però un guidatore volontario abbastanza resistente.
L'aereo è più veloce ma non di molto (1/3). Basta poi un semplice ritardo tipico estivo di mezzora per avvicinarsi pericolosamente ai tempi dell'auto o del treno. Che però possono avere anche loro gli stessi ritardi, con medesima probabilità.
Ovviamente è anche più costoso, a meno di trovare improbabili low cost.
Il treno è una via di mezzo per costi (ma per una percorrenza così lunga sarebbe preferibile la prima classe) e naturalmente il costo dipende anche dal numero di persone, come con l'aereo.
Quindi: per il fattore complessivo comodità / tempo prevale l'aereo.

Chiaramente salendo verso il Nord l'aereo diventa progressivamente una scelta obbligata per chi non vuole passare un giorno intero in auto.
Ma comunque ne vale la pena (vedi le foto, (c) AMT)












L'auto a noleggio

La maggior parte delle persone in Italia viaggia in auto (il 75%, pare), in effetti arriva così in ogni angolo del paese, e di solito a minor costo, soprattutto se in auto ci sono più persone. Ma questo non è straordinario, visto che siete voi a fare una buona parte del lavoro (guidare). Molti dicono che guidare li rilassa o che non costa nessuna fatica, ma se fosse così per gli autisti professionisti sarebbe molto difficile trovare lavoro.
Per i pigri ci sono mezzi di trasporto più comodi e veloci, certo a volte imprecisi e scomodi e spesso costosi, ma con l'alta velocità e gli aerei low cost ci si può muovere piuttosto bene.
Resta il problema di arrivare alle destinazioni meno servite, in particolare, appunto, volendo sfruttare la rete ad alta velocità, e volendo evitare la rete regionale di Trenitalia (che è, appunto, da evitare accuratamente, per chi può) o utilizzando gli aeroporti decentrati scelti spesso dalle compagnie low cost.

Per questo scopo l'auto a noleggio costituisce un interessante complemento. Per pochi giorni, o nei week end, tariffe speciali e sconti vari consentono di prendere un'auto con poche decine di Euro al giorno, e di fare gli ultimi 50 Km (esempio) che separano la propria meta dalla più vicina stazione alta velocità nel modo più comodo e rilassato. Avendo poi anche a disposizione un'auto per i piccoli spostamenti.

Noleggiare un'auto come privati (capita più spesso per lavoro) può richiedere però qualche attenzione in più. La prima cosa che si scopre è che occorre obbligatoriamente una carta di credito non prepagata, non Postepay. Il motivo è che vi prestano un oggetto che costa 8 o 10 mila Euro (o più) e chiedono qualche garanzia.
La prima garanzia la caricano direttamente sulla carta ed è una specie di franchigia che anticipate per coprire i piccoli inconvenienti, cioè il mancato rifornimento di benzina o la consegna con ritardo o in un'altra città. Al prelievo dell'auto sulla vostra carta saranno quindi caricati comunque 200 - 300 € anche se la tariffa è 50, che saranno poi direttamente rimborsati sulla carta alla riconsegna (se senza inconvenienti).
La seconda garanzia è la copertura rispetto a inconvenienti più grossi, ovvero un incidente con colpa del conducente o il furto dell'auto. Per questo non vogliono una carta prepagata. Vogliono essere sicuri che ci sia abbastanza capienza per la franchigia che vi caricheranno in questo caso.
Che sarà dell'ordine di 800-900 € nel primo caso e di 1500 e più nel secondo (dipende anche dall'auto). Quello che dovrebbero pagare di franchigia loro con la loro assicurazione e che scaricheranno (con gli interessi, credo) a voi. Oltre che un disincentivo a farsi rubare l'auto o a guidare in modo spericolato.

E qui arriva il primo dilemma per chi noleggia: assicurazione sì o assicurazione no? Infatti vi proporranno immancabilmente una assicurazione aggiuntiva che abbatte in entrambi i casi la franchigia a un più digeribile importo di qualche centinaia di Euro, ma abbatte anche del tutto gli sconti cui accennavo prima.

E' chiaro che per girare tranquilli bisognerebbe farle. Ma possiamo anche chiederci prima di accettarle da quanto tempo non facciamo incidenti per nostra colpa e dove andremo e dove sarà custodita l'auto. Se sarà in sosta per pochi giorni, ad esempio, nel parcheggio di un hotel, possiamo anche provare a fidarci. Così per gli incidenti, a meno che siate seguaci di Murphy ("se una cosa che non deve succedere può succedere, succederà" e relativo corollario "Murphy era un ottimista").

A proposito di piccoli incidenti occorre sempre controllare l'auto e verificare se sono presenti segni e graffi. Da controllare i punti tipici (bordo delle portiere, paraurti verniciati) e i posti impensati (tetto, parabrezza) e poi farli segnare. Non occorre però essere maniacali, normalmente applicano il buon senso e non hanno come obiettivo primario quello di fregarvi, sono compagnie che puntano alla customer satisfaction.

Altra cosa a cui fare attenzione è il pieno di benzina. La consegnano con il pieno e la dovete riconsegnare con il pieno. Altrimenti il rifornimento lo fanno loro e, per qualche ignoto motivo, a loro il carburante costa circa 1 volta e mezza che a voi. O meglio, non tanto misterioso: è che in questo caso caricano l'IVA sull'importo più una "quota lavoro" per il rifornimento. Magari sarà complicato cercare un distributore aperto in una città sconosciuta, magari di Domenica, ma cercatelo, anche diversi chilometri prima va bene lo stesso, non è che misureranno il carburante presente con una sonda.

La riconsegna di Domenica cui accennavo e l'altra cosa a cui fare attenzione. Ci sono diversi tipi di agenzie. Quelle negli aeroporti di solito sono sempre aperte tutti i giorni (magari possono essere chiuse di notte). Quelle vicino alle stazioni sono invece solitamente chiuse la Domenica. Se è questo il giorno in cui dobbiamo ripartire è meglio informarsi bene, e in anticipo, sulle modalità di riconsegna. Vi proporranno un garage convenzionato che seguirà però precisi orari, o un parcheggio pubblico nel quale, secondo loro, c'è sempre posto, ma che troverete sicuramente occupato, e magari a pagamento.
Se ci sono più agenzie di diverse compagnie (Europcar, Hertz, Maggiore, Sixt ecc.) chiedete a tutti e scegliete la più comoda per questo aspetto, senza guardare alle (normalmente) piccole differenze di prezzo.

Le multe? Quelle in ogni caso arriveranno a voi, è una delle condizioni che avete firmato, e arriveranno anche dopo i 90 giorni canonici e non potrete fare ricorso, perché le compagnie possono detrarre i giorni che impiegano a individuare il guidatore nel giorno della contravvenzione.

Infine come ultima cosa la scelta del modello. Che deve essere il più piccolo ed economico possibile. A meno che dobbiate far colpo su qualcuno o qualcuna. Quindi classe A o B, tanto spesso non saranno disponibili e vi daranno allo stesso prezzo una categoria superiore. Nel caso siano proprio quelle, facendo pochi chilometri non sarà un problema.

Dopodiché, l'unica cosa che rimane da fare e guidare con prudenza e attenzione e godere dell'auto per l'uso più comodo che consente: brevi viaggi in luoghi ameni o cari (nel senso affettivo del termine), e non lunghe percorrenze a bassa velocità (se rapportata a treni o aerei).

Alberghi e prese della luce

Non c'è interfaccia al mondo meno standardizzata della più diffusa e più antica: la presa della corrente elettrica. Più di 100 anni non hanno convinto l'umanità ad adottare un unico standard per semplificarsi la vita. A parte la nota differenza tra le spine (maschio) europee continentali a spinotti cilindrici e quelle a taglio, rettangolari, in uso nei paesi anglosassoni (e qui penso proprio che Napoleone non c'entri) occorre fare attenzione anche ai tedeschi e a tutta la loro vasta area di influenza centro europea.

Loro adottano come noto un tipo di presa chiamata Schuko, ma che in Italia per misteriosi motivi è chiamata da tutti "presa Siemens" (probabilmente in memoria dei primi elettrodomestici che la montavano), quella rotonda con la terra attorno. Sarà magari migliore e più sicura di quelle lineari usate in Italia (e infatti è usata per gli elettrodomestici e come presa industriale) ma allora non si capisce perché non l'adottiamo universalmente. E utilizziamo invece per ogni nuovo elettrodomestico che acquistiamo quelle "spine di passaggio" che per qualche motivo in casa non si trovano mai quando servono, pur se ricordiamo di averne comprate, negli anni, a decine.

Andando in Germania o in altri paesi dove le prese a muro sono fatte in questo modo il problema non sarebbe tanto pressante, poiché le spine a due spinotti dei caricatori dei telefonini e simili (a basso amperaggio) entrano lo stesso.
Il problema nasce con le spine a standard italiano per correnti più elevate a tre spinotti (con la terra al centro) che invece proprio non ci entrano. Ad esempio quelle degli alimentatori dei notebook.

Se capita e se non avete portato un adattatore è improbabile che chiedendo a un grande albergo con la sua organizzazione gerarchica e strutturata ve ne forniscano una. Sanno che difficilmente gli utenti si ricordano di restituirla, e la gestione del prestito per un oggetto da 1-2 Euro non vale la pena. Quindi le vendono a prezzi di rapina (tipo 9-10 Euro).

Consiglio
Verifica dello standard delle prese e presa di passaggio in valigia (pesa poco), oppure rinunciare agli apparecchi elettrici e ai notebook soprattutto, e passare o tornare ai Moleskine.

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