Noi cittadini italiani abbiamo il beneficio di avere un sistema sanitario nazionale che fornisce assistenza per qualsiasi inconveniente che possa capitarci. L'assistenza può non essere di primo livello in alcune Regioni, quasi sempre è necessario pagare un ticket per la prestazione, ma se cadiamo e ci sloghiamo una caviglia qualcuno che ci raccoglie e ci fornisce le cure mediche c'è sempre, e se c'è qualcosa da pagare non sarà certo una cifra in grado di rovinarci finanziariamente.
Tendiamo quindi a pensare che tutto il mondo sia organizzato così, anche per la nostra tipica esterofilia che ci porta tradizionalmente a pensare che all'estero tutto funzioni meglio.
Non è così invece nella realtà e, non pagando mai o quasi mai di tasca nostra le cure, soprattutto per interventi da pronto soccorso o ospedalieri non abbiamo neanche idea del costo. Che può essere elevato, anche migliaia di Euro, anche per i più comuni guai che possono capitare in viaggio, come per esempio quelli di tipo ortopedico,
Nei paesi della Comunità Europea è in vigore una reciproca estensione della copertura sanitaria, con differenze e particolarità da Paese a Paese, ma in sostanza con la nostra stessa tessera sanitaria si ha una copertura simile ovunque. Fuori dalla Comunità Europea (e questo riguarda anche diversi paesi europei) questa copertura non c'è, e bisogna pensarci da soli. E in tutti i casi non è male informarsi prima sui siti della UE anche per i viaggi all'interno della Comunità.
Bisogna ricordarsi quindi, al momento di organizzare un viaggio fuori UE di attivare anche una copertura assicurativa sanitaria temporanea. Di solito è inclusa nei pacchetti di viaggio, ma occorre controllare se c'è effettivamente e quali caratteristiche ha. Ma dobbiamo pensarci noi nei casi sempre più frequenti di viaggi "fai da te". Non costa molto perché per fortuna sono eventi statisticamente rari e perché, purtroppo, i viaggi sono sempre più brevi. Ma per chi non è benestante, e molto, è assai consigliabile farla.
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